Renato Scesa, nato a Milano nel 1947, capisce subito che disegnare e creare è quasi un istinto naturale, forse geneticamente insito nel suo DNA. Cresce, studia, disegna e colora, anche……. le pareti di casa!
Dopo la parentesi militare, trascorsa a Roma, dove traduce i suoi pensieri e le sue idee in immagini, perfeziona i propri studi presso la scuola degli artefici di Brera sotto la guida del maestro Pippo Spinoccia. Brera fa incontrare Scesa con l'arte dell'incisione: acquaforte, acquatinta, serigrafia, litografia.
E' decisamente un periodo pieno di entusiasmi e creatività e proprio in
questo periodo (1970 - 75) espone le sue opere a Milano (galleria le
Firme, galleria Sant’Ambroeus, Museo della Scienza e della Tecnica),
Bergamo (galleria Le Giromette), Vigevano (galleria il Carrobbio),
partecipando altresì a numerose manifestazioni in Italia e all’estero
ricevendone lusinghieri consensi.
Dal 1975 Scesa si dedica, inoltre, ad interventi di contenuto
socioculturale, quali “Contatti con l’arte contemporanea - serie d'
incontri/dibattito nelle scuole, “Arte come Azione” - diversi interventi
artistici negli spazi pubblici, “Istantanee ‘76”- esecuzione del più
grande murale italiano.
Proprio per questa diversa visione dell’arte non legata agli schemi
costituiti (quadro -dimensione - galleria) depone colori, colofonia ,
torchio e bulino e inizia una nuova ricerca basata sull’immagine
(fotografia e tecniche di ripresa cinematografica) e sulla scenografia
in ambito teatrale e cinematografico. Partecipa alla realizzazione di
alcuni lavori teatrali creando le scenografie per un "Romeo e
Giulietta", rappresentato al Piccolo Teatro di via Commenda in Milano
con la regia di Flavio Ambrosini e studia e crea le scenografie di un
"corto" cinematografico dal titolo enigmatico "La donna che fuggì a
cavallo" liberamente ispirato al libro di D. H. Lawrence con la regia di
C. Pappalardo girato presso gli studi Metamorphosi di Milano. Proprio
con Marco Poma di Metamorphosi gira una breve sequenza filmica ispirata
all'opera pittorica di Tiziano Vecellio "Venere con musico e amore" dove
l'utilizzo dello strumento televisivo re-inventa il quadro, elemento
statico all'osservatore, recuperandolo come nuovo strumento, in
movimento, di comunicazione visiva. Durante questo periodo, lontano da
colori e pennelli, Renato Scesa, continuando la sua personale ricerca,
frequenta stage e corsi di trucco teatrale e di costruzione della
maschera (corsi finanziati dal Comune di Milano e dal Teatro alla
Scala).
Attualmente vive a Saronno e lavora a Milano. Recentemente ha esposto la
sua ultima produzione di maschere alla galleria Artemondo di Saronno, al
centro culturale “Askà” spazio creativo del monastero Zen “Enso-Ji - Il
cerchio" e allo spazio “Simposyum XXI” di Milano nell’ambito della
mostra “Artemisia Folie”.
Renato Scesa da diversi anni organizza corsi sperimentali di creazione e
costruzione della maschera dedicati agli adulti e ai bambini.